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Osaka

marzo 16, 2009

Sono un maniaco del Sushi. Posso ingollarmene quantità industriali ed è uno dei pochi lussi che mi permetto.

Detto questo, io e la mia compagna decidiamo di portare i Suoceri (genitori di Lei) dal rinomato Osaka.

Il pesce era veramente ottimo. Di migliori effettivamente non ne ho mai trovati ed anche il sushi era preparato a dovere. Il prezzo per un menù a pranzo era di 25€ (bevande escluse).

Veniamo ora al peggio. A ciò che mi fa dire: non andate mai da Osaka. L’ambiente è scadente: i muri sono sporchi, scrostati, perdono i pezzi e se si guarda bene si vedono ragnatele e sporco cumulato per terra.

Il servizio è lento e non capisce l’italiano (direi neanche il giapponese). Ci hanno fatto attendere un 15 minuti per sederci (era tutto vuoto), una ventina per portarci i menù ed un altra decina per passare a prendere l’ordinazione. Il sushi è arrivato un buon 20 minuti dopo l’ordinazione.

Finito il sushi buono ma veramente poco, avevo ancora decisamente fame, così fermo la cameriera (giapponese) che sembrava far di tutto per ignorarci e le chiedo: 3 temaki al tonno. Ci arrivano 4 gelati al té verde. Ci guardiamo dubbiosi, e cominciamo a mangiarlo, tanto era compreso nel menù. Dopo un po’ che non arriva nulla la riblocco e le richiedo 3 temaki al tonno. Risultato 4 caffé di cui 3 macchiati.

Ora io posso capire l’assonanza macchiati -> temaki ma che diamine è giapponese! Non ti può neanche sorgere il dubbio di 3 macchiati al tonno?

Fatto presente la cosa in cassa ci hanno risposto che gli dispiaceva ma la cucina era chiusa e non potevano fare più pesce… ma non era crudo il sushi? E quel pesce lì sul banco? E quel riso lì accanto?

Vabbè pietra tombale anche su questo cesso di “ristorante”. Se mi fate pagare un prezzo di base di 25€ voglio il meglio.

Se volete mangiare un buon sushi, con un rapporto qualità prezzo veramente ottimo (è comunque caro) andate a Pavia, all’asahi. In due ci riempiamo decisamente e copreso bevande (e sakè offerto) spendiamo 50-60€. Il servizio è ottimo e l’ambiente confortevole.

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Mulino di Limido

marzo 9, 2009

Qualche tempo fa sono andato per sbaglio a pranzo, era Sabato, al Mulino di Limido. Un esperienza assolutamente irripetibile; in senso negativo.

Appena entrati ci hanno guardati male. Sarà che erano le 13.00 e per loro era tardi per mangiare. Che ci volete fare c’è chi lavora anche di Domenica.

Ci fanno sedere e ci manca poco che dobbiamo apparecchiare noi, e sarebbe stato pure meglio. Il vecchio che passa ad apparecchiare praticamente sbatte la roba sulla tavola, in modi un po’ artistici diciamo.

Le ordinazioni tardano ad arrivare, ed i camerieri sono stati scontrosi e poco collaborativi. Una persona non stava bene, ha chiesto se poteva avere del riso in bianco ed hanno fatto pure storie. A quanto pare, benché tra i primi vi fosse un risotto al barolo con salsiccia, il riso in bianco non era possibile farlo.

In due prendiamo il suddetto risotto che era crudo, salato, sapeva di dado ed il barolo a malapena l’aveva visto. Forse la bottiglia… Il riso in bianco era uguale senza la salsiccia ed il barolo (che tanto non c’era neanche nel mio di risotto).

Altri hanno preso del pesce spada che più che una spada era una sola.

Infine altri ancora hanno preso il cotechino con polenta. Quello pare che fosse passabile.

La cosa che mi ha lasciato molto sconcertato è stata quell’attitudine alla cafonaggine del servizio. Quel: «…che diavolo vieni qui a darmi soldi…».

In sostanza l’ennesima inculata e di sicuro non ci rimetterò mai più piede. Piuttosto sto a digiuno. Peccato perché l’ambiente era carino e quasi buffo con le foto sulle pareti.